forse mio fratello ha ragione (ma non lo sa)

Quando sono nostalgica,finisce spesso che apro il blog con la voglia di aggiornarlo e dare un po di me. Capita quando è da un po’ che non mi concedo dei momenti per me stessa, capita quando sono full dei “periodi”, quando non ho pazienza di fermarmi un attimo, perché ho paura del “fermo”.

Apro il blog, e vorrei scrivere tante cose, del mio presente, delle mille questioni che ogni volta sto affrontando, dei rapporti e le loro problematiche, del mio ennesimo 31 con il mio fidanzato, delle scoperte e le delusioni in amicizia, dei miei “non tentativi” con mio padre, delle paure del momento. Ogni volta che riapro il blog, mi rendo conto che ci sarebbero tante cose da scrivere, tante che perdo tempo a dargli un ordine che puntualmente non riesco mai a dare, allora opto nel cercare consiglio e ispirazione nei miei post già pubblicati; sfoglio e leggo vecchi post, finisco per perdermici.

Il blog per me ha una potenza forte davvero, mi tira fuori una smania incontrollata, un movimento veloce, pensieri che nascono, si muovono all’impazzata e non si mettono in ordine. Il mio blog è un generatore di in-put.

Rimettendo in ordine:

NOSTALGIA - APRO IL BLOG - VOGLIO SCRIVERE - NON SO DA DOVE COMINCIARE - RILEGGO QUALCHE PEZZO DI VECCHI POST CERCANDO UN ORDINE - UN ORDINE NON LO TROVO - LA MIA TESTA SI PERDE VIA NELLE MIE PAROLE - SONO PERSA NEI RICORDI E NELLE EMOZIONI - SONO IRRECUPERABILE - TORNO SULLA TERRA - HO FINITO IL TEMPO LIBERO.

HO FINITO IL TEMPO LIBERO. Mi concedo sempre troppo poco tempo, non faccio neanche in tempo a trovare un concetto, un destinatario. Mi rendo conto che è da troppo tempo che non mi fermo un attimo e mi ascolto.

Per tutti i miei post precedenti c’è una reazione istantanea ad un avvenimento: per assurdo quando provo delle forti emozioni poi è così facile trovare del tempo per scrivere.

Anche giornalmente avrei tante cose da spiegare e raccontare, ma per questo non ho mai tempo, esiste sempre qualche priorità che mi da modo di scappare.

Ho sempre pensato di essere abbastanza lucida nella mia vita, lucida, sana, attenta. Con la convinzione che non mi sarei permessa di perdermi di vista, ho scritto tanto su questo concetto (per citarne un testo non troppo vecchio: “progetto: Donna” 2017), il desiderio di avere sempre la forza e il coraggio di ascoltarmi, la paura mia più grande di diventare succube di qualcuno o di qualche avvenimento, di esserne totalmente travolta e trasportata senza accorgermene o senza consapevolezza.

Qualcuno che mi conosce mi direbbe con soddisfazione:-Te lo avevo detto che non poi controllare tutto e decidere tutto, ma tanto non ascolti mai finché non ci sbatti la testa da te. Caro amico mio, prenditi questa soddisfazione.

Ma ripartiamo da stasera amico, sono le 22.41, è almeno un’ora già che sono a parlarmi, e ne sono così in pace per questo.

Con pazienza, devo rimettere in ordine alcuni pensieri, dare priorità, sai che ho il brutto vizio di voler fare tutto insieme. Cosa più importante, da stasera devo smettere di raccontarmi cazzate, di raccontarmele per bene,di prendermi in giro; è un passo che introduco dicendo una verità che mi costa molto davvero.

Da un po’ di tempo non sono totalmente sana e lucida. Sono succube di alcune situazioni, non ho più tempo per me, ho uno strano terrore di rimanere sola, viene fuori l’ansia della mancanze del tempo. Non prendiamoci in giro, il tempo c’è per tutto se lo vogliamo, ma io ho paura a trovarlo, avrei tempo per pensare e i miei pensieri sono lame, sono macigni per cui non mi sento abbastanza forzuta.

22.55- mi rendo conto che non sono lucida dai casini che faccio, dalle visioni non chiare della realtà, della mia morbosa ricerca di punti di riferimento, dal mio catapultarmi in giudizi violenti, da pensieri pericolosi, dalle mie nostalgie, dalla mia sensazione di essere fuori luogo in tante situazioni, dalla stanchezza dei discorsi, dal continuare a convincermi spesso che sto facendo la cosa giusta al posto di sentirla, al continuo mettermi da parte.

Sempre in “progetto: Donna” scrissi che avevo il desiderio di rimanere una persona che si prende cura delle persone, mi augurai di poter sempre avere questo valore, l’altruismo. Ricordo bene le parole forti e sentite che scrissi, però ad oggi aggiungerei una cosa a quel testo troppo perfetto: “rimani sempre così, prenditi cura degli altri sempre con questa attenzione ma non prenderti carico della loro vita, finirai per perdere di vista la tua e fare male entrambe le cose”.

23.07-  due ore per scrivere 746 parole. Chissenefrega! ne sono orgogliosa. Avevo davvero bisogno di dare uno spiraglio a ciò che da troppo non ascolto nemmeno. Ho preteso che qualcuno ascoltasse ciò che nemmeno io sto ascoltando.

Zia oggi mi ha detto: Nico riprenditi e mi ha sorriso, sa che ce la farò, lei crede in me, io anche, calma pazienza, attenzione e basta bugie.

a presto amico